martedì 17 aprile 2012

17 Soria del monaco e delle parole scritte sulla porta della sua cella

 "Non dimenticare che hai dimenticato"
Si racconta di un monaco che trovò scritte queste parole sulla parte interna dell'uscio della sua cella.
Il monaco studiava i testi sacri e profani e voleva arrivare a capire, a comprendere, arrivare a sapere!
Non gli sembravano mai sufficienti i testi, le spiegazioni che lo ricacciavano nello stesso inganno dei suoi maestri.
In quel convento trovò un ottimo maestro, un vero maestro, che non gli spiegò più nulla e gli consigliò di arrostire in un bel fuoco tutti i suoi scritti ed i suoi testi, sacri e profani.
Quelli lo avevano solo accecato e di più cacciato nell'illusorio sapere, ma il maestro, che era un vero maestro, non si fece mettere nel sacco da un discepolo che aveva il cuore gonfio di desiderio di sapere, ma di quel sapere che appaga il mentale; così disse. "Mi sembri una scimmia che recita a memoria un copione, sperando così di essere un uomo!
A che ti servirà capire chi è Dio? Lo troverai forse fra le tue carte e i tuoi sillogismi, fra le tue vedute di cieli spaziosi e di spazi incontaminati, fra le tue stesse pupille di gazza che cerca l'oro, ciò che luccica tra il pattume?"
Si offese il monaco per l'irriverenza del maestro a chiamar pattume i suoi cari metodi e testi sacri.
E il maestro rispose: "Vai, portati appresso i tuoi bagagli sempre più copiosi e pesanti fino a che il mulo stesso che li porta non si stenderà per terra esausto di sua stessa lena.
Non c'è speranza in questo tuo cercare vano e mendace!
Non ce n'è!
Ce n'è di più per una scimmia che vive in una foresta a capire la scimmia, che in una scimmia da circo a cercare di fare l'uomo!
Poiché la scimmia deve comprendere non l'uomo ma la scimmia stessa, e ciò che deve conoscere non è la scimmia ma la foresta!"
Dopo quella discussione con il maestro, tornato nella cella trovò quelle parole scritte sull'uscio e ripetendo nel tempo quella frase, capì.
E arse di suo stesso fuoco il mentale!
E fu libero. Veramente!"

Commento: Ma cercare di conoscere Dio dai libri e dai salmi che può servire?
E' come se i libri che voi leggete per sapere chi è Dio, si trovassero, in un attimo, in perfetta sintonia con il libro di Sé che Dio ha scritto nel vostro cuore.
Ecco, il gioco è fatto, il dentro è il fuori e il fuori è il dentro, non c'è più tu e io, l'uomo e il suo dio, c'è solo l'Uno che ... si è riconosciuto.