lunedì 7 febbraio 2011

10 Storia sul senso di colpa

Si racconta la storia di un monaco che andava tutti i giorni a confessare al priore le proprie mancanze, accusandosene con un ostentato spirito di colpevolezza, e attendendo da quel superiore dure penitenze o aspre parole di rimprovero.
Ogni volta il priore rispondeva: "Non puoi aver rimorso per le formiche che pesti camminando."
Il discepolo trasaliva sempre a queste parole come se il suo vecchio maestro stesse dicendo un'eresia.
E fu così che un giorno prese coraggio e gli disse: "Certo io non mi sento in colpa per le formiche che pesto, camminando, perché non le vedo, ma quando io agisco, ragiono e scelgo e, dunque so! La cosa non vi pare un po' diversa?"
"Questo è il tuo guaio." Rispose il priore.
"Quale?" Chiese l'allievo.
"Che tu ancora creda di vedere e di sapere!" rispose il maestro.
"Allora - chiese l'allievo - volete forse insinuare che il senso di colpa non ha ragione d'essere?"
"No - disse il priore - io non lo insinuo, ma lo asserisco!"
E dopo un lungo silenzio il vecchio priore spiegò: "Quando un cieco ha riavuto la vista, sta forse a sentirsi in colpa per tutti i fossi in cui, da cieco era caduto, oppure, col cuore pieno di gratitudine, meraviglia e stupore, va spedito, senza più dover stare attento a non cadere, poiché vedendo, questo gli sarà solo naturale? Che posto può avere, in un cuore del genere il senso di colpa? Se, senso di colpa c'è, è solo nella stolta malizia di colui che, ancora cieco, si ripropone ad ogni passo di non cadere più, ma non con l'intenzione di vederci chiaro, per fare ciò, bensì soltanto per evitare gli acciacchi che la caduta stessa gli arreca!"
Commento: La colpa è un giudizio morale e il senso dell'errore è il lucido guardare di colui che vede!
Ciò che dovete impegnarvi a fare è essere attenti a vedere, non vivere in un buco stretto e pauroso di colpe e di timori, di sacri strali, perché se uno strale si conficca nella carne, certo non è Dio a mandarlo, ma è la freccia che l'arco del giudizio, teso dalla scaltra mente, ha lasciato andare.

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