Quando
un giorno un uomo si recò da Dio e gli disse che lui era veramente
deluso perché tanto nella sua lunga vita aveva cercato il silenzio e
non lo aveva mai trovato, Dio con un sorriso gli chiese: "Ma tu
dove lo cerchi? E come?"
L'uomo
pensò un po' e poi rispose: "Lo cerco come si cerca una cosa
che non si conosce e che non si sa dove è di casa".
E Dio
disse: "Come si può cercare una cosa che non si sa che sia e
non si sa dove sia?"
"Questo
è ciò che mi son chiesto io per anni, ma il mio maestro mi diceva
di cercare fuori dal conosciuto".
"Capisco
- riprese Dio - questi maestri son più scaltri di me, nel non far
trovare ciò che salverebbe l'uomo".
"Ma
- osservò con intransigenza, l'uomo - ma tu non sei Dio? E non puoi
gestire tu queste cose?"
"Sì
- rispose Dio - così effettivamente potrei fare, ma dato che io non
ho certezze, finisco sempre per dire: chissà se non è come dice
quel prete o quel maestro che quest'uomo mi troverà prima!"
Allibito
l'uomo se ne andò pensando che nemmeno più Dio era una certezza,
poiché a quanto pareva neppure Lui sapeva, in realtà, quel che si
faceva. Pensare, solamente pensare questa cosa, gli sembrò una
bestemmia, ma ormai, visto che aveva parlato Dio, sorrise all'idea di
poter dire una bestemmia, perché sentiva che tutto si poteva fare,
ma non bestemmiare quel Dio! Come si fa - si diceva - a non
rispettare e a bestemmiare un Dio che non abbia un programma, un
metodo, una legge?
Così
se ne andò per le sue faccende e le sue spalle si liberarono
dall'idea che aveva di Dio, del silenzio, di se stesso, del suo
maestro, perché si disse: "Qui c'è solo da vivere come la vita
comanda!"
Si
dice che da quel giorno quell'uomo fu Silenzio, incontaminato,
puro e dolce Silenzio.
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