Si
racconta di un tale che stava aspettando che sua moglie partorisse.
Il primo pensiero, la prima preoccupazione fu per la moglie ed ebbe
paura di perderla. Passando il tempo si rispose che milioni di donne
avevano partorito prima di sua moglie senza per questo morire
e si calmò un poco.
In
più sapeva di aver scelto una buona levatrice e questo lo confortò
maggiormente. Che poteva mai succedere?
Ma
il tempo passava ed ecco che iniziò a pensare al nascituro: e se
fossero nati due gemelli? Come avrebbe fatto lui, povero contadino a
mantenerli?
E
se il figlio o la figlia fossero nati storpi o pazzi o ciechi o di
altre malattie ammalati?
Lo
trovò cosi in un bagno di sudore, bianco come un cencio per il gran
timore la levatrice che vedendolo in quello stato osservò:
"
Perché non hai bussato per sapere ? "
Commento:
Bussare alla porta, è chiedere, è avvicinarsi al mistero della
vita e della morte
senza avere già in tasca sciocche idee e stolte convinzioni e
sull’una e sull'altra. Colui che bussa chiede qualcosa e questa è
in effetti la preghiera di richiesta,
ma ciò che voi sbagliate è "la richiesta".
La
"giusta" preghiera
è ascoltata, ma non come intendete voi per formulazione o per meriti
ma perché chiede l’unica cosa che a tutti senza discriminazione
alcuna è veramente concessa.
Colui
che bussa vuol "sapere", vuol "vedere" non vuole
che accada una cosa anziché un'altra, perché in questo senso la
preghiera è un inganno.
Tutto
è già, tutto è già stabilito dai tempi dei tempi, delle
cose che dovrete affrontare l’esito già è scritto.
Dunque
perché pregare?
Dunque
perché affannarsi?
L'unica
preghiera sia sulle vostre labbra, mormorata dall'alba al tramonto la
preghiera di colui che chiede gli sia sollevato il velo oscuro
dell'ignoranza e gli sia concesso di vedere ciò che realmente è!
Solamente così il timore cadrà perché il serpente, come è stato
detto, sarà visto essere una corda e il drago una nuvola dorata.
Ma
di più io vi chiedo pregate affinché il vostro cuore sia pronto ad
ogni cosa! Questa l’unica e vera preghiera
!
Pregate
per conoscere e per accogliere ciò che l’oggi e il domani vi
potranno portare, poiché c’è solo astuzia nel chiedere che si
compia una cosa anziché un'altra! Pregate piuttosto perché
qualunque sia “l’esito” i vostri occhi possano capire e il
vostro cuore, aperto all'amore, sappia accogliere!
Pregate
d'esser uno col vento che vi spira perché in esso, protetti dal suo
stesso soffiare, giungerete sani e salvi al centro dell'amore!
Non c’è nulla più sicuro per voi e più adatto al vostro essere
che il turbinio della vita che vi muove! Siete solo sciocchi quando
credete di dovervi riparare dal suo alitare, sostando spaventati
sotto la grande quercia! Anch’essa; vi assicuro, se pur così forte
e tenace sarà abbattuta e cadrà come un fuscello sulle vostre
teste! Restate nel vento vivo della vita, volate insieme con esso e
lasciatevi portare!
Esso,
nel suo “giusto intento”
vi saprà. condurre .
Non
fuggite il mistero della malattia
e della morte come animali impauriti e spaventati, avvicinatevi al
“Mistero” con ali di farfalla e chiedete con grazia il bene per
comprendere e vedere per accogliere e lasciar che sia!
La
preghiera non tocca il cuore di Dio!
Non come credete voi!
Non
fate un mercato di tutto!
La
giusta preghiera è quella che apre come una giusta chiave, girando
nella toppa, il tuo cuore all’amore e alla conoscenza!
Non
tocca e non apre il cuore di Dio!
Se
mai tocca e apre il tuo cuore!
Niente
di tutto quel che è può essere mutato né dalle vostre cieche
preghiere né dai vostri stolti intenti!
Pregate
di mutare in voi il senso, il canto del cuore!
Non
pregate di mutar la vita che così preziosamente è stata scelta "a
misura" per ognuno!
E
voi chi siete per non dover provare nelle vostre ossa l’incertezza
del fiore di albicocco che tenero spinge fuori il suo capo, a
primavera, vestito solamente di candore e di profumo, restando lì,
sul ramo, in balia del vento e della pioggia, e delle ignoranti mani
del contadino?
Allora
quando la morte o la malattia si profilano minacciose sul vostro
orizzonte cieco, non fuggite ciò che la vita con cura e con amore vi
dona, dandovi risposte sciocche come l’uomo della storia! Perché
rispondersi che milioni di donne non son morte, quando Dio solo sa se
proprio sua moglie in quello deve perire?
E
perché capacitarsi della bravura della levatrice, quando l’errore
umano può realizzare il divino amore?
Poiché
è solo uno sciocco che crede che la mano che "sbaglia"
non sia sorretta dall’altissimo Signore!
Perché
pregare che tuo fratello non assolva al suo compito?
Dunque,
come dice la levatrice (colei che porta alla vita), non inventate
risposte e non lastricate il vostro cammino di sciocche e vane
sicurezze, ma “bussate
per sapere)” !
Non
per sapere che accade! Ma per sapere e per vedere realmente ciò che
è, per comprendere e accogliere!
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