lunedì 2 settembre 2013

29 Storia sulla rassicurazione.


Si racconta di un tale che stava aspettando che sua moglie partorisse. Il primo pensiero, la prima preoccupazione fu per la moglie ed ebbe paura di perderla. Passando il tempo si rispose che milioni di donne avevano partorito prima di sua moglie senza per questo morire e si calmò un poco.
In più sapeva di aver scelto una buona levatrice e questo lo confortò maggiormente. Che poteva mai succedere?
Ma il tempo passava ed ecco che iniziò a pensare al nascituro: e se fossero nati due gemelli? Come avrebbe fatto lui, povero contadino a mantenerli?
E se il figlio o la figlia fossero nati storpi o pazzi o ciechi o di altre malattie ammalati?
Lo trovò cosi in un bagno di sudore, bianco come un cencio per il gran timore la levatrice che vedendolo in quello stato osservò:
" Perché non hai bussato per sapere ? "

Commento: Bussare alla porta, è chiedere, è avvicinarsi al mistero della vita e della morte senza avere già in tasca sciocche idee e stolte convinzioni e sull’una e sull'altra. Colui che bussa chiede qualcosa e questa è in effetti la preghiera di richiesta, ma ciò che voi sbagliate è "la richiesta".
La "giusta" preghiera è ascoltata, ma non come intendete voi per formulazione o per meriti ma perché chiede l’unica cosa che a tutti senza discriminazione alcuna è veramente concessa.
Colui che bussa vuol "sapere", vuol "vedere" non vuole che accada una cosa anziché un'altra, perché in questo senso la preghiera è un inganno.
Tutto è già, tutto è già stabilito dai tempi dei tempi, delle cose che dovrete affrontare l’esito già è scritto.
Dunque perché pregare?
Dunque perché affannarsi?
L'unica preghiera sia sulle vostre labbra, mormorata dall'alba al tramonto la preghiera di colui che chiede gli sia sollevato il velo oscuro dell'ignoranza e gli sia concesso di vedere ciò che realmente è! Solamente così il timore cadrà perché il serpente, come è stato detto, sarà visto essere una corda e il drago una nuvola dorata.
Ma di più io vi chiedo pregate affinché il vostro cuore sia pronto ad ogni cosa! Questa l’unica e vera preghiera !
Pregate per conoscere e per accogliere ciò che l’oggi e il domani vi potranno portare, poiché c’è solo astuzia nel chiedere che si compia una cosa anziché un'altra! Pregate piuttosto perché qualunque sia “l’esito” i vostri occhi possano capire e il vostro cuore, aperto all'amore, sappia accogliere!
Pregate d'esser uno col vento che vi spira perché in esso, protetti dal suo stesso soffiare, giungerete sani e salvi al centro dell'amore! Non c’è nulla più sicuro per voi e più adatto al vostro essere che il turbinio della vita che vi muove! Siete solo sciocchi quando credete di dovervi riparare dal suo alitare, sostando spaventati sotto la grande quercia! Anch’essa; vi assicuro, se pur così forte e tenace sarà abbattuta e cadrà come un fuscello sulle vostre teste! Restate nel vento vivo della vita, volate insieme con esso e lasciatevi portare!
Esso, nel suo “giusto intento” vi saprà. condurre .
Non fuggite il mistero della malattia e della morte come animali impauriti e spaventati, avvicinatevi al “Mistero” con ali di farfalla e chiedete con grazia il bene per comprendere e vedere per accogliere e lasciar che sia!
La preghiera non tocca il cuore di Dio! Non come credete voi!
Non fate un mercato di tutto!
La giusta preghiera è quella che apre come una giusta chiave, girando nella toppa, il tuo cuore all’amore e alla conoscenza!
Non tocca e non apre il cuore di Dio!
Se mai tocca e apre il tuo cuore!
Niente di tutto quel che è può essere mutato né dalle vostre cieche preghiere né dai vostri stolti intenti!
Pregate di mutare in voi il senso, il canto del cuore!
Non pregate di mutar la vita che così preziosamente è stata scelta "a misura" per ognuno!
E voi chi siete per non dover provare nelle vostre ossa l’incertezza del fiore di albicocco che tenero spinge fuori il suo capo, a primavera, vestito solamente di candore e di profumo, restando lì, sul ramo, in balia del vento e della pioggia, e delle ignoranti mani del contadino?
Allora quando la morte o la malattia si profilano minacciose sul vostro orizzonte cieco, non fuggite ciò che la vita con cura e con amore vi dona, dandovi risposte sciocche come l’uomo della storia! Perché rispondersi che milioni di donne non son morte, quando Dio solo sa se proprio sua moglie in quello deve perire?
E perché capacitarsi della bravura della levatrice, quando l’errore umano può realizzare il divino amore?
Poiché è solo uno sciocco che crede che la mano che "sbaglia" non sia sorretta dall’altissimo Signore!
Perché pregare che tuo fratello non assolva al suo compito?
Dunque, come dice la levatrice (colei che porta alla vita), non inventate risposte e non lastricate il vostro cammino di sciocche e vane sicurezze, ma “bussate per sapere)!
Non per sapere che accade! Ma per sapere e per vedere realmente ciò che è, per comprendere e accogliere!

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