Ma la fede che cos'è?
É forse la virtù di quell'uomo
che, avendo capito d'essere un soffio in un forte vento, si affida al
vento?
E il vento chi è? Lo si può
conoscere prima di affidarsi a lui e alle sue cure, o la fede
comporta proprio questo, cioè affidarsi a lui senza conoscerlo!
Si narra a questo proposito la
storia di un viandante che, essendo cieco, si affidò alle cure del
suo bastone. Il bastone era un buon bastone, di legno pregiato, non
troppo rigido, onde potesse acconsentire agli sbalzi del terreno, né
troppo flessibile, onde poter reggere il peso del viandante. Con quel
bastone, il viandante andava ovunque, senza timori perché bastava
appoggiarlo a terra, o muoverlo nello spazio davanti a sé e tutto
era già noto.
Accadde però che un giorno il
bastone si spezzasse per i troppi anni e per i troppi servizi resi.
L'uomo sembrò impazzire, perché era come se gli avessero cavato gli
occhi, un'altra volta.
Fu così, disperato e angosciato,
che lo trovò un saggio che stava per recarsi al suo eremo, sul
monte. La strada, in quel tratto, era particolarmente irta e sassosa
e il saggio si fermò per riprendere fiato. Fu lì, seduto accanto al
viandante cieco, che il saggio disse: "Confido ogni volta che le
mie gambe si abituino alla salita, ma invecchiando, vedo che devo
tener conto degli acciacchi e della minor resistenza che anima il mio
corpo."
"Che sciocca deduzione!"
disse con sprezzo il viandante.
"Forse - disse il saggio -
come deduzione è sciocca, ma almeno io l'ho fatta perché, invero, è
un poco strano che tu non abbia mai pensato che il tuo bastone prima
o poi si sarebbe spezzato o sarebbe rotolato, scivolandoti di mano,
in un fosso, senza che tu, per via del tuo difetto, potessi più
trovarlo!"
In quel momento, si dice, il
viandante capì, capì che non ci si affida a Dio come ad un bastone
che ci sorregga per il cammino che vogliamo fare noi, ma è il
bastone, o Dio, che guidando il passo, fa sì che anche un cieco
veda!!
Commento: Allora non è
l'uomo che con la fede si affida a Dio?
Vedete, all'infinita necessità
dell'uomo di farsi dio, questa faccenda, nel tempo è realmente
apparsa così.
L'uomo ha sottilmente trasferito,
col passare del tempo, la sua brama di potere dalla materia allo
spirito, cadendo nella stessa stupida gara e nello stesso sciocco
inganno, senza comprendere che, come dal principio, egli vuol solo
essere dio!
Tutto ciò esula dalla conoscenza
e dalla fede e, come si può dire che un figlio non potrà mai
nascere da una donna sterile, così si può ben dire che nulla di ciò
che l'uomo possa fare, può far risplendere in lui lo slancio del
Divino.
Non c'è nessun piccolo dio,
l'uomo, che si assoggetterà ai comandi del Dio maggiore, facendosi
sgabello dei suoi piedi.
La cosa è totalmente diversa,
nulla ha a che fare con sottomissioni mendaci di 'qualcuno' a
'Qualcun Altro', poiché questo è solo il ragionar di una mente che
vuol trattare con lo spirito.
L'unica strada alla fede è la
conoscenza, poiché davvero solo sciocco sarebbe chi si affidi senza
conoscere le mani in cui si mette, ma se ciò è vero, è anche vero
che per conoscere ci vuole fede.
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